domenica 21 luglio 2013

VeganPicnic al Subasio&qualche riflessione..



Rieccomi qui col resoconto di un altro veganpicnic... :)
Sono molto contenta di come stanno andando questi raduni. Sono esattamente ciò che avevamo desiderato quando Sugar Less e io abbiamo deciso di iniziarli... un'ottima occasione per socializzare,per avvicinarti a persone affini, per confrontarsi sulle proprie idee e visioni..
Tutto questo sta riuscendo. Per essere Perugia una piccola realtà, sono molto contenta dell'interesse e che si sta riscontrando.. non conta essere venti persone,conta la qualità di questi momenti di incontro.



Oggi mi sento ispirata e voglio scrivere una piccola riflessione,credo sia la carica positiva che mi ha lasciato la giornata passata al vicnic, a farmene parlare. Mi piacerebbe anche raccontarvi cosa c'è dietro a questi nostri incontri,ma queste cose non le possono raccontare degli scritti o delle foto,bisogna trovarcisi per capire. Sarà che non mi piace rischiare di sembrare una persona che vuole indottrinare gli altri,ma taccio molto spesso, anche se questo talvolta comporta omettere le proprie motivazioni.
A volte invece,è il momento di fermarsi a riflettere e buttarle fuori: non ho mai scritto davvero qualcosa sul perchè cucino,perchè sono solo piatti vegani, e cosa c'è dietro; cucinare per me è diventata una passione, un'espressione creativa che si è inserita insieme ad altre che già facevano parte della mia vita,ma prima di interrogarmi su queste questioni non era nulla di tutto ciò.  Si da attenzione a molte cose oggi come oggi, ma troppo spesso non si riflette su uno dei consumi più diffusi e più frequenti e quotidiani che tutti facciamo... forse uno dei più incisivi che abbiamo a disposizione: non sempre si da attenzione al cibo. Il cibo non è solo una necessità, così come non è solo un piacere. Il cibo spesso è una scelta, una scelta critica,volente o nolente lo è. Ci sono tanti di quei processi dietro al cibo...
Per me si tratta di sostenere uno stile di vita piuttosto che un altro, è sceglierne consapevolmente uno invece di subirne un altro che non ci appartiene, sul quale non avevamo mai riflettuto a fondo forse. Credo siano sempre state le domande dei consumatori a creare un certo tipo di offerta, tant'è vero che siamo tutti studiati, controllati, seguiti, per capire i nostri gusti, e dirigerli, per influenzare ricerche di marketing,quando forse dovremmo essere noi a fare una scelta connotativa, a dettare nuovi principi,dimostrarli anche nell'abituale,nel giorno per giorno... Un documentario che guardai una volta (Food inc) disse che noi partecipiamo tutti i giorni a un sondaggio ogni volta che mettiamo un oggetto nel nostro carrello della spesa, e compriamo. Io ne sono fermamente convinta, e questo è uno dei motivi che mi ha spinto a diventare vegana, a compiere una scelta e un percorso, che nel tempo ha preso altre sfumature... per me essere vegano oltre ad un rispettabilissimo motivo etico nei confronti di animali e ambiente(e quindi anche persone),è consumare più prodotti possibili dalla terra, acquistare il più possibile dai coltivatori,dai mercati locali di contadini,dai gruppi di acquisto e avendone le possibilità,coltivarsi il proprio cibo, o autoprodurre.  Vedo un solo meccanismo di sfruttamento, che si tratti di modi di produzione,di logiche di consumo,che si tratti di animali o uomini, o meglio di "animali umani e non umani". Non è importante fare tutto al 100%, così come non si arriva a certe posizioni con uno schiocco di dita, ma è ugualmente importante fare la propria parte... "fai la tua parte,anche le piccole cose contano, un'azione oggi e anche nei giorni a venire fa parecchia differenza" ..questa era una frase dell'Earth Day del 2011. Si fa troppo poco spesso il collegamento tra ambiente cultura  società,e cibo; eppure è un fatto che accade tutti i giorni,più volte al giorno. Oltre ad avere un rilevante peso sociale, il cibo mette in contatto natura e cultura, e mangiare può essere un atto per esprimere un proprio pensiero etico; Il tentativo di convertire la società verso un orientamento più sostenibile è un cambiamento profondo, e dipende da noi, è inattuabile senza il miglioramento del nostro stile di vita. Le cose da dire a proposito sarebbero davvero molte...molti ideali per me si sono intrecciati tra loro in questi ormai due anni, ed è come se da sempre fossero stati in attesa di emergere,se ora pian piano molti tasselli del puzzle si collegassero...ma preferisco trattare di queste cose in modo più proficui ed attivi, portarle fuori,più che scriverne qui. E' chiaro che non sono queste scelte l'unico modo per "attivarsi", ma perchè non dovrei dare coscienza a ciò che faccio tutti i giorni,visto che è un'azione che comporta delle conseguenze? Perchè invece dovrei dare consenso a schemi che non condivido? Ho sempre avuto la convinzione che le cose si possano cambiare, o che in ogni caso non si può restare inermi e passivi, non si può non dissentire. E da questo dissenso personale,creare situazioni migliori,contenuti migliori...
Come diceva Bertrand Russel:
"Non smettete mai di protestare; non smettete mai di dissentire,di porvi domande, di mettere in discussione l'autorità, i luoghi comuni, i dogmi. Non esiste la verità assoluta. Non smettere di pensare. Siate voci fuori dal coro. Siate il peso che inclina il piano. Siate sempre in disaccordo perchè il dissenso è un'arma. Forse non cambierete il mondo, ma avrete contribuito a inclinare il piano nella vostra direzione e avrete reso la vostra vita degna di essere raccontata. Un uomo che non dissente è un seme che non cresce mai."

3 commenti:

  1. Bellissimo post. Grazie Pamy per aver condiviso il tuo pensiero. Ho letto tutto con molta attenzione e sono al 100% d'accordo con te. Non avresti potuto usare parole migliori. :)

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  2. son veramente contenta ti sia piaciuto, e che concordi :*

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  3. Ripeto parole già dette, ma bellissimo post davvero. Sono contenta che tu abbia esternato cose che ormai, magari soprattutto voi che siete veg da più anni, consideriamo scontate, mentre basta guardarsi un attimo in giro per capire che è tutt'altro che così.
    Essere parte di un sondaggio ogni volta che si fa un acquisto nel suo essere profondamente inquietante può essere anche un incoraggiamento a fare la propria parte, quando ci si sente troppo piccoli e insignificanti per contribuire a qualcosa di così grande.
    Anch'io taccio spesso, ma quando abbiamo voglia di far sentire le nostre ragioni..non nascondiamoci, saranno gli altri a passare al prossimo post, quello che fa pensare di meno :)

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